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domus nerone

Publié le 30/09/2013

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La Domus Aurea di Nerone Nerone non nacque a Roma, ma ad Azio nel 37 d.C., figlio di Agrippina Minore che in seconde nozze sposò Claudio. Quindi, quando Claudio morì, Nerone fu acclamato, a soli 17 anni, imperatore. All'inizio le cose andarono piuttosto bene, ma molto presto Nerone cominciò a mostrare i primi segni di una personalità piuttosto singolare. Innanzi tutto lui era un filo-ellenista molto convinto ed amava molto l'Oriente e la Grecia; tutto ciò faceva inorridire i Senatori Romani, molto conservatori ed assertori di una Romanità molto pura. In secondo luogo cominciò a dire di essere un poeta, un musico, un letterato, un cantante e si esibì anche alcune volte sul palcoscenico di un teatro; si considerò anche un poeta e promosse in Italia alcuni giochi... Tutto ciò lasciò sicuramente sconvolto il Senato. Nel 64 d.C. ci fu il famoso incendio a Roma e lo stesso Nerone fu accusato di esserne il fautore e Nerone accusò a sua volta i Cristiani, che gli si erano messi contro, della colpa dell'incendio. Nerone cominciò così a vivere una vita di sfarzi che riusciva a pagare con le numerose tasse da lui aumentate sia ai cittadini propriamente Romani che a quelli delle province, finché nel 68 d.C. aveva tutti contro... e alla fine di un viaggio, durante il suo ritorno a Roma fu dichiarato dal Senato nemico dello Stato e fu costretto a scappare e a rifugiarsi nella villa di un suo amico Deliberto Paone, che si trova vicino Roma: e qui si fece uccidere da un suo schiavo. Al momento della sua morte le sue ultime parole furono: "Quale artista muore insieme a me!" Queste notizie ci sono state tramandate da scrittori come Tacito, Svetonio e Dionecassio, scrittori che comunque facevano parte dell'ala conservatrice della classe dirigente, e descrivono quindi in modo negativo e di parte, e spesso anche non veritiero, il carattere molto eccentrico di Nerone. Queste fonti sono però molto preziose per noi perché ci hanno lasciato anche una descrizione della sua casa, la domus aurea appunto, che lui iniziò a costruire nel 64 d.C. dopo l'incendio; l'incendio aveva liberato vastissime aree che l'imperatore espropriò, e lì realizzò un progetto enorme, vasto ben 80 ettari. Anche la villa di Adriano era vastissima, ben 120 ettari, ma quella di Nerone si trovava in piena città e si trattava quindi di qualcosa di veramente straordinario. La villa di Nerone poteva quindi essere definita una "città nella città" anche perché la sua villa non era propriamente un edificio, ma un insieme di edifici che si svilupparono fondamentalmente su tre colli: il Palatino, il Celio e le falde dell'Esquilino che prendono il nome di colle Oppio. La parte residenziale della casa aveva sede sul Palatino , secondo una tradizione già consolidata a Roma secondo la quale l'imperatore doveva abitare sul Palatino (da "Palatium") appunto. Sul Celio stava un ninfeo e una sistemazione ad orti e giardini, mentre più avanti, verso il Colosseo c'era il vestibolo. Davanti a quest'ultimo c'era il Colosso di Nerone, una statua alta ben 35 m di bronzo dorato che aveva nella mano sinistra la sfera del potere, nel volto il ritratto dello stesso imperatore e intorno al volto dei raggi che arrivavano anche a 6 m di lunghezza; questo perché dal 64 d.C. Nerone si identificò con il Dio Sole. Davanti a questo colosso c'era uno stagno, un lago artificiale che si trovava nel punto esatto dove oggi c'è il Colosseo. La parte sul colle Oppio era un padiglione scenografico, una zona edificata ma non abitata, che veniva utilizzata da Nerone come zona di rappresentanza esclusivamente per passeggiare, per ricevere ospiti e per esporre la propria collezione d'arte. La casa di Nerone può complessivamente essere suddiviso in due ambienti: un'ala Orientale e una Occidentale. Quella Occidentale ha un impianto piuttosto tradizionale, formato da un cortile rettangolare (peristilio) intorno al quale sono organizzate una serie di stanze e di ambienti. Questo impianto ricorda molto quello di numerose altre domus Romane come ce ne sono tante a Roma. La parte più innovativa sia dal punto di vista architettonico che planimetrico è quella Orientale perché innanzitutto c'è un co...

« 64 d.C. dopo l'incendio; l'incendio aveva liberato vastissime aree che l'imperatore   espropriò, e l ì realizz ò un progetto enorme, vasto ben 80 ettari. Anche la villa di Adriano era vastissima, ben 120 ettari, ma quella di Nerone si   trovava in piena citt à e si trattava quindi di qualcosa di veramente straordinario. La villa di Nerone poteva quindi essere definita una "citt à nella citt à" anche perch é   la sua villa non era propriamente un edificio, ma un insieme di edifici che si   svilupparono fondamentalmente su tre colli: il Palatino, il Celio e le falde   dell'Esquilino che prendono il nome di colle Oppio. La parte residenziale della casa   aveva sede sul Palatino , secondo una tradizione gi à consolidata a Roma secondo   la quale l'imperatore doveva abitare sul Palatino (da "Palatium") appunto. Sul Celio   stava un ninfeo e una sistemazione ad orti e giardini, mentre pi ù avanti, verso il   Colosseo c'era il vestibolo. Davanti a quest'ultimo c'era il Colosso di Nerone, una   statua alta ben 35 m di bronzo dorato che aveva nella mano sinistra la sfera del   potere, nel volto il ritratto dello stesso imperatore e intorno al volto dei raggi che   arrivavano anche a 6 m di lunghezza; questo perch é dal 64 d.C. Nerone si   identific ò con il Dio Sole. Davanti a questo colosso c'era uno stagno, un lago   artificiale che si trovava nel punto esatto dove oggi c' è il Colosseo. La parte sul   colle Oppio era un padiglione scenografico, una zona edificata ma non abitata, che   veniva utilizzata da Nerone come zona di rappresentanza esclusivamente per   passeggiare, per ricevere ospiti e per esporre la propria collezione d'arte. La casa   di Nerone pu ò complessivamente essere suddiviso in due ambienti: un'ala   Orientale e una Occidentale. Quella Occidentale ha un impianto piuttosto   tradizionale, formato da un cortile rettangolare (peristilio) intorno al quale sono   organizzate una serie di stanze e di ambienti. Questo impianto ricorda molto quello   di numerose altre domus Romane come ce ne sono tante a Roma. La parte pi ù   innovativa sia dal punto di vista architettonico che planimetrico  è quella Orientale   perch é innanzitutto c' è un cortile poligonale (un tempo tutto aperto) con delle   stanze radiali che vi si affacciano e poi c' è una zona di ambienti che ha al centro la   famosa sala ottagonale. Ora si pensa che proseguendo nella medesima direzione,   cio è sempre verso est, ci sia un altro cortile all'aperto che quindi farebbe diventare  . »

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