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Le due memorie di Jean-Jacques Rousseau

Publié le 21/02/2022

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rousseau

« bartolo anglani Le due memorie di Jean-Jacques Rousseau1 Abstract The purpose of this paper is to investigate the relationship between memory and oblivion in Rous­seau’s Confessions, in the belief that oblivion is not simply memory loss, but that it plays an active role in the construction of memory itself.

We will analyse some episodes of the above mentioned autobiography, focusing first of all on that of the broken comb, which in the author’s memory performs the function – rather late – of “premier souvenir”.

By setting the beginning of his conscious life to so an advanced time, Rous­seau relegates all other memories to a kind of prehistory of the individual, which is why they appear loose, impressionistic and ‘idyllic’.

What precedes the trauma of the comb must be ‘forgotten’, so that two types of memory take shape.

The first of these memories, of an immediate and sentimental character, connects directly the present to the past (or so it seems), while the second one, of a more fragmentary nature, intertwines remembrance and oblivion.

Moreover, from the excess of confidence with which the autobiographer uses these instruments derives also the tangle of contradictions that compromise the functioning of these mechanisms and leave residues, which we can connote as “clues” that refer to another possible story. Dis-moi ce que tu oublies, je te dirai qui tu es. (Marc Augé, Les formes de l’oubli) Le pagine di questo saggio si pongono in rapporto diretto con un libro, pubblicato qualche tempo fa2, di cui costituiscono lo sviluppo e l’integrazione.

Pur consapevole che nel tempo trascorso la bibliografia rous­seauia­na è tanto cresciuta, in quantità e in qualità, da rischiare di rendere obsolete alcune conclusioni raggiunte (o alcune ipotesi formulate) verso la fine del secolo scorso, ritengo per me utile e necessario ripartire dal nucleo fondante di un libro che nei suoi termini essenziali e nella mia prospettiva analitica non riesco a considerare del tutto superato.

Mi sembra anzi necessario riproporlo, quel nucleo, e svilupparlo nelle riflessioni sulla memoria e sull’oblio, perché il panorama della letteratura rous­seauia­na risulta ancora condizionato dallo schema ideologico della ‘totalità’ e del sistema ‘chiuso’ e concluso.

S’intende che non posso nemmeno immaginare di mettere in discussione con le mie scarse competenze le ipotesi di ricerca e le conclusioni raggiunte da decine e decine di specialisti delle discipline diverse nelle (1) Questo saggio fa parte di una ricerca in corso sulla memoria e sull’oblio in Rous­seau e in Stendhal.

Si tratta dunque del frammento di un discorso più ampio di cui per ragioni di spazio non posso discutere l’impostazione e su cui non posso fornire tutte le indicazioni bibliografiche necessarie.

Confido di poter colmare queste lacune nella stesura definitiva del lavoro.

Il testo utilizzato è: J­ .-J.

Rous­ seau, Les Confessions, in Œuvres complètes, i.

Les Confessions.

Autres textes autobiographiques, Paris, Gallimard («Pléiade»), 1986 (i ed.

1959).

Nelle citazioni riproduco il testo fornito dagli editori, non modernizzato e non normalizzato secondo l’ortografia francese corrente.

Di ogni citazione indico il libro delle Confessions in numero romano maiuscoletto e il numero di pagina in cifra araba. (2) Si veda Le maschere dell’Io.

Rous­seau e la menzogna autobiografica, Fasano, Schena, 1995, in cui ho discusso largamente la bibliografia rous­ seauia­na fino a quell’anno.. »

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