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Jean Piaget (1896-1980) è considerato il fondatore dell'epistemologia genetica

Publié le 27/11/2025

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« Jean Piaget Jean Piaget (1896-1980) è considerato il fondatore dell'epistemologia genetica, ovvero dello studio sperimentale delle strutture e dei processi cognitivi legati alla costruzione della conoscenza nel corso dello sviluppo, diede contributi notevoli alla psicologia dello sviluppo. COGNITIVISMO, TEORIA STADIALE E GIOCO Secondo il cognitivismo, gli esseri umani acquisiscono le capacità intellettive piano piano nel corso della propria vita. Il presupposto di partenza della teoria cognitivista di Piaget è che il pensiero dei bambini non è né incoerente né “infantile”, ma risponde semplicemente a dei principi diversi rispetto al pensiero adulto.

I bambini, per esempio, attribuiscono caratteristiche umane agli oggetti inanimati (animismo) oppure spiegano gli eventi naturali in relazione a sé stessi (egocentrismo).

Per un bambino il sole tramonta per far sì che tutto diventi buio e lui possa addormentarsi (egocentrismo). Piaget associa i vari stadi di sviluppo del pensiero alle fasi dell’evoluzione umana: ➢​pensiero del bambino – pensiero dell’uomo primitivo ➢​pensiero del ragazzo – pensiero dell’uomo moderno ➢​pensiero dell’uomo – pensiero dell’uomo contemporaneo Piaget sostiene che i bambini utilizzano schemi mentali, o strategie, per capire il mondo e imparare a agire.

Gli schemi sono di due tipi: azioni fisiche, come afferrare, e mentali, come classificare.

In modo semplice, gli schemi sono le unità di base della conoscenza che si evolvono nel tempo. Durante la crescita, i bambini sviluppano due forme di intelligenza.

La prima, chiamata assimilazione, coinvolge l'apprendimento del mondo usando schemi e processi esistenti.

Assimilare significa memorizzare informazioni attraverso attività come il gioco.

La seconda forma, chiamata accomodamento, comporta la modifica degli schemi esistenti alla luce di nuove informazioni ottenute da nuove esperienze.

In sintesi, i bambini imparano ad adattare i loro schemi attraverso l'assimilazione e l'accomodamento durante la loro crescita. Secondo la teoria cognitivista di Piaget, il bambino attraversa quattro stadi fondamentali di crescita delle capacità intellettive: 1)​ STADIO SENSO - MOTORIO (0-24 MESI) che si suddivide in: ○​ STADIO INIZIALE (0-1 mese) - è lo stadio dei riflessi (che scompaiono quando si sviluppa la corteccia prefrontale), il neonato ha il riflesso di suzione, ecc. ○​ STADIO REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE (1-4 mesi) - è lo stadio delle azioni centrate sul corpo del bambino (il bambino agisce sull’ambiente casualmente sperimentando effetti piacevoli); ○​ STADIO REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE (4-8 mesi) stadio in cui le azioni non sono più centrate sul corpo del bambino, ma secondarie perché dirette all’ambiente; ○​ STADIO COORDINAZIONE DEGLI SCHEMI SECONDARI (8-12 mesi) - il bambino combina gli schemi secondari (reazioni circolari secondarie), ed inizia ad accennare il concetto di permanenza dell’oggetto (la capacità di percepire l’oggetto anche quando non è più sotto il dominio dei sensi) ○​ STADIO REAZIONI CIRCOLARI TERZIARIE (12-18 mesi) - il bambino inizia a compiere delle azioni intenzionalmente per prove ed errori, scopre nuovi mezzi e nuovi fini. ○​ COMPARSA FUNZIONE SIMBOLICA (18-24 mesi) - il bambino comincia a manipolare le immagini mentali di ciò che fa e l'oggetto diventa permanente nel tempo e nello spazio. 2)​ STADIO PRE-OPERATORIO O PRE-OPERAZIONALE (2-7 anni) che comprende 2 stadi: a)​ Stadio preconcettuale – 2-4 anni b)​ Stadio intuitivo – 4-7 anni: Compare definitivamente la FUNZIONE SIMBOLICA.

In questo periodo abbiamo ancora il RAGIONAMENTO PRE-CAUSALE E PRE-LOGICO (cioè è sufficiente che 2 elementi avvengano uno dopo l'altro e il bambino li mette in un annesso di causalità, nesso che in realtà non c’è).

Il bambino non è in grado di dimostrare quello che pensa, quindi fa associazioni causa - effetto ma in modo improprio. Notiamo l’assenza del principio di conservazione (2 bottiglie di forma diversa ma aventi la stessa capacità in volume) e l’assenza del principio di reversibilità (cioè la consapevolezza che gli effetti di un’azione possono essere annullati o modificati da un’azione contraria). 3)​ STADIO OPERATORIO O OPERAZIONALE CONCRETO (7-11 anni): Il pensiero da pre-logico e pre-causale, diventa LOGICO e CAUSALE, si acquisisce il concetto di reversibilità e compaiono le OPERAZIONI (operazioni mentali organizzate), il bambino inizia a ragionare per classi, categorizzare. 4)​ STADIO OPERATORIO FORMALE (12 + anni): Questo è lo stadio in cui il bambino fa ragionamenti, agisce come uno scienziato, fa delle ipotesi e prova a dimostrare, acquisire il concetto di ASTRAZIONE e METACOGNIZIONE (cioè riflette sui suoi stessi pensieri). ESPERIMENTO DELLE 3 MONTAGNE Piaget poneva i bambini davanti ad un plastico rappresentante le tre montagne di Ginevra.

Mostrando loro delle foto, gli chiedeva quale indicava il loro punto di vista e quale indicava il punto di vista di un pupazzo posto dal lato opposto del plastico.

In genere il bambino risponde indicando che la scena vista dalla bambola è uguale a come la vede lui (egocentrismo infantile).

I bambini riescono a risolvere il problema correttamente solo a partire dagli undici anni di età.

Questo perché il funzionamento della psicologia infantile non consente di considerare diversi concetti contemporaneamente. In campo pedagogico la teoria degli stadi di Piaget è molto importante.

Grazie alle quattro fasi è possibile strutturare un percorso educativo più corretto, in quanto si ha piena consapevolezza di cosa è in grado di apprendere un bambino in un determinato momento della sua crescita. Nelle teorie di Piaget il gioco ha un ruolo importantissimo, in quanto stimola lo sviluppo di una serie di abilità fondamentali, da quelle sociali a quelle intellettive, da quelle motorie a quelle morali.

A ogni stadio dello sviluppo per Jean Piaget corrisponde una tipologia di gioco: ➢​gioco di esercizio (fase senso motoria) ➢​gioco simbolico (fase preoperatoria) ➢​gioco di regole in cui il bambino elabora termini e condizioni per poter giocare – Fase delle operazioni concrete dai 7 anni agli 11 anni ➢​gioco di costruzione in cui il bambino supera la fantasia per dare vita ad azioni più concrete.

Si tratta di uno stadio a metà tra il gioco e il compito (fase delle operazioni astratte o formali) Esiste poi secondo le teorie di Piaget un’ulteriore classificazione del gioco, che tiene conto soprattutto dell’aspetto sociale: ➢​gioco solitario dai 2 ai 3 anni ➢​gioco parallelo a partire dai 4-5 anni (il bambino gioca da solo ma condivide lo spazio e i giocattoli anche con altri) ➢​gioco associativo a partire dai 6-7 anni (il bambino svolge attività simili o uguali a quelle messe in atto da altri bambini e si scambia i giochi) ➢​gioco cooperativo o di squadra dagli 11 ai 16 anni (si tratta di attività strutturate e di gruppo in cui ognuno ha un proprio ruolo ben definito). Robert Sternberg Robert Sternberg è un noto psicologo americano, professore universitario e studioso dello sviluppo cognitivo, attivo tuttora ma soprattutto nella seconda metà del ‘900. TEORIA TRIPOLARE DELLE INTELLIGENZE MULTIPLE Il merito della sua teoria sta nell’aver creato una precisa tassonomia delle intelligenze e nell’averla scomposta in vari sub-domini. Questo rappresenta un valido strumento teorico per l’insegnante che voglia assecondare la natura di un alunno (potenziando un tipo di intelligenza), oppure per stimolare nel discente quei tipi di intelligenza che non sono innatamente spiccati in lui/lei, e che quindi necessitano di essere stimolati. Secondo Sternberg, la nostra intelligenza è formata da: ➢​componenti: sono “processi elementari di informazioni che operano rappresentazioni interne di oggetti e simboli” (informazioni necessarie per attività cognitive più complesse, rappresentazioni mentali necessarie a comprendere e interagire con l'ambiente circostante - oggetti e simboli); ➢​meta-componenti, dette anche “direttivi” o homunculus (suddivisioni delle componenti): ○​ di prestazione: sono i processi cognitivi (memoria, attenzione, percezione, ragionamento) impiegati dalla persona per la sua performance mentale ○​ di combinazione: sono le facoltà di combinare più o diverse tecniche e metodi per giungere allo stesso risultato nel processo di problem solving; ○​ di acquisizione di conoscenza: concorrono alla formazione dell’insight (la comprensione improvvisa e profonda di una situazione o di un problema.

L'insight può rappresentare una forma di intuizione che va oltre la mera raccolta di informazioni.

È un momento in cui si collegano idee precedentemente separate in modo repentino e illuminante.). A loro volta, queste ultime si dividono in: ⎼​ componenti generali (che consentono di eseguire i task): ⎼​ componenti di classe (che consentono di confrontarsi con una sub-categoria di task) ⎼​ componenti specifiche (quelle utili per svolgere ogni sub-task). Ad esempio, se consideriamo la lettura di un testo come un task, i sotto-task potrebbero includere la decodifica delle parole, la comprensione delle frasi, l'identificazione delle informazioni chiave, ecc. La teoria della triarchia del pensiero afferma anche che l’intelligenza si esprime attraverso tre componenti fondamentali: ➢​analitica: il discente dall’intelligenza analitica sarà più propenso per le materie scientifico/matematiche; ➢​creativa: il discente con l’intelligenza dalla componente creativa sarà più portato per le arti e la letteratura; ➢​pratica: l’alunno con la componente pratica più spiccata sarà più portato per le materie laboratoriali e le discipline tecnico/manuali. Sternberg afferma, inoltre, che l’intelligenza ha una struttura ➢​contestuale: il soggetto in apprendimento cerca un adattamento tra il suo io e l’ambiente che lo circonda.

La sua intelligenza dunque cambia in base al contesto circostante (il docente può far leva ad esempio sull’empatia che si sviluppa nei lavori di gruppo con gli altri compagni, per permettere ai primi di migliorare la propria performance). ➢​esperienziale: differenzia i soggetti che ne sono dotati in base al loro grado di insight.... »

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